ORTO BOTANICO: CRONACA DI UNA CHIUSURA ANNUNCIATA?

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Uno dei gioielli del nostro territorio rischia di finire presto nella polvere definitiva dell’abbandono e della chiusura. E’ l’orto botanico di villa Beuca. Nato tredici anni fa e secondo in Liguria, per estensione, soltanto a quello di Villa Hanbury, sembra avere i giorni contati. Il Comune di Cogoleto, proprietario del sito, appare infatti al momento sprovvisto dei mezzi per gestire un capolavoro sia dal punto di vista paesaggistico sia di quello scientifico, visto che è stato concepito per ospitare la flora nella sua biodiversità ligure e mediterranea. Una dimensione, quest’ultima, a cui un comitato ha saputo dare pure una preziosa identità divulgativa visto che, oltre ad essere un luogo di ricerca e sperimentazione, è anche da anni un riferimento didattico per le scuole. Dalla sua realizzazione, nel lontano 2002, grazie a un finanziamento europeo, l’Orto Botanico – poi mantenuto in attività a carico del Comune e al lavoro di una cooperativa sociale appositamente costituita – è oggi un angolo rigoglioso e ricco di piante dalla bellezza unica e dalle peculiarità scientifiche inestimabili. Oltre che dalle valenze sociali di immenso valore.
Non va dimenticato, infatti, che, unico polmone verde a contrastare l’urbanizzazione della collina su cui è sorto, l’Orto, in un recente passato, ha impiegato anche persone con una lunga storia di degenza nell’Ospedale Psichiatrico di Pratozanino o seguite dai Servizi di Salute Mentale con ottimi risultati terapeutici e sociali. Senza contare i tanti eventi e manifestazioni espositive e divulgative che ha ospitato richiamando tantissimi visitatori e le partecipazioni alle ultime due edizioni di Euroflora in cui, all’ammirazione del pubblico, si sono aggiunti pure numerosi premi. Ora tutto questo rischia di finire.
Regione e Provincia, dopo aver dato al Comune di Cogoleto aiuti economici insufficienti, hanno ulteriormente tagliato fondi, lasciando questo gioiello di biodiversità botanica e sociale sull’orlo dell’oblio.
“E’ mai possibile che debba chiudere per la mancanza di quel minimo di risorse di cui ha bisogno uno dei pochissimi strumenti di difesa e valorizzazione del nostro eccezionale patrimonio flogistico in Liguria? – si chiede Mario Calbi, uno dei volontari impegnati nella cura e manutenzione del sito –
nel nostro Paese gioielli come gli orti botanici devono vivere di stenti o morire di inedia mentre si spende e si sciupa per cose ben più futili. Nei paesi europei a noi vicini gli orti botanici sono considerati come gioielli di valore per la scienza, per la popolazione locale e per il turismo”.
Un esile filo di speranza c’è ancora ed è legato alla comunità. Proprio la cooperativa sociale ‘Il Rastrello’, che gestisce il sito, ha chiesto e ottenuto dal Comune di proseguire a proprie spese l’apertura per alcuni mesi, sperando di trovare, insieme allo stesso Comune, le risorse necessarie a scongiurarne la chiusura.
“Serve tuttavia che la cittadinanza e le persone sensibili siano messe a conoscenza del rischio e si impegnino, anche tramite sostegno e volontariato, a individuare nuovi mezzi e nuove idee – conferma Luca Baghino, responsabile per l’Orto della Cooperativa Il Rastrello – l’aiuto di tutti sarebbe davvero prezioso per questa opera di informazione e di mobilitazione, che aiuterebbe la cooperativa e il Comune e potrebbe contribuire non poco a tenere vivo e attivo un bellissimo presidio ambientale e sociale”.
Un appello che si può trasformare in qualcosa di più se il pericolo di imminente chiusura dell’Orto Botanico di Cogoleto diventa una consapevolezza condivisa da tutti del rischio di perdere un patrimonio inestimabile.
“Ringraziamo fin d’ora l’associazione A.C.C.O. che ha accolto la nostra richiesta di sostegno e chiunque altro lo farà – chiude idealmente ogni discorso Aurelia Cani, una delle persone da sempre impegnate nella tutela del sito cittadino – auspichiamo che i nuovi Amministratori trovino la volontà e i mezzi per mantenere in vita una ricchezza esclusiva di Cogoleto”.

Mario Calbi

Un commento

  1. Percepisco e condivido la tristezza che ha nel cuore Mario Calbi per l indifferenza della gente verso un luogo cosi magnifico come l Orto Botanico di Cogoleto: un tripudio di natura dove piante, fiori, alberi, aromatiche e gioielli di biodiversità dovrebbero essere curate e coccolati esattamente come esseri umani.
    Mi chiedo però se sia mai stata davvero presa in considerazione la buona volontà di eventuali volontari che presterebbero anche il proprio poco tempo libero per dare una mano nella manutenzione e cura del sito.
    Dico questo perché tra questi volontari c’ero anche io. Dico ”c’ero” perchè non sono mai riuscita a conoscere fino in fondo le mancate risposte alla mia disponibilità: problemi legati all assicurazione che avrebbe dovuto coprire il mio operato ?!?!?
    Ad oggi non lo so e mi piacerebbe saperlo…..accidenti se mi piacerebbe !!!
    Nadia

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